Mojito
45 ml Rum cubano bianco
20 cl Succo di lime fresco
6 foglioline di menta
2 cucchiaini di tè di zucchero di canna bianco
Soda water

Nel 1500, nelle acque cristalline del Mare dei Caraibi, imperversano le arrembanti navi dei corsari. Durante il suo peregrinare marittimo, Sir Francis è solito abbeverarsi nell’”Isla de la Juventud”, una piccola isola appartenente all’arcipelago di Cuba.

In una putrida taverna del luogo, un ricettacolo di pirati e contrabbandieri, tra un saccheggio e l’altro, si assapora una bevanda locale: aguardiente (“acqua ardente“), un Rum ricavato dal distillato del succo della canna da zucchero, mescolata con lime, zucchero di canna e menta. La bevanda veniva denominata Draque o Draquecito, in onore dell’illustre cliente.

In particolar modo il prezioso utilizzo del Lime era merito proprio dei corsari, i quali combattevano lo scorbuto e la mancanza di vitamina C, facendo un uso smodato dell’agrume tanto caro al mondo della miscelazione. La menta, invece, era la Hierba Buena, una particolare variante autoctona cubana, dal profumo e il gusto estremamente pungente e frizzante.

Nei secoli successivi il Draquecito, primo antenato del Mojito cocktail, subì delle piccole modifiche dettate dalla trasformazione che portò dall’utilizzo della grossolana aguardiente al Rum.

Anche riguardo al nome si rincorrono storie e leggende: usualmente si tende a legarlo al “mojo”, un condimento cubano a base di aglio e agrumi usato per marinare; oppure potrebbe rimandare ad un termine africano che vuol dire incantesimo.

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